Negli ultimi anni si è parlato molto di mobilità dolce, anche conosciuta come mobilità lenta, un’espressione che ormai è diventata d’uso comune anche se sarebbe più corretto parlare di mobilità dolce e sostenibile, in quanto un aspetto essenziale è la sostenibilità ambientale degli spostamenti.
Vediamo cos’è la mobilità dolce e perché tutti dovrebbero adottarla.
Cosa si intende per mobilità lenta?
Considerando quanto inquina la mobilità, con il settore dei trasporti che è tra quelli che più emettono emissioni di gas serra, decisori politici, aziende e cittadini stanno promuovendo nuove forme di mobilità lenta e sostenibile a basso impatto ambientale.
Con mobilità dolce si intende un tipo di mobilità sostenibile, in cui si utilizzano piccoli veicoli elettrici o mezzi non motorizzati per spostarsi.
La mobilità dolce comprende anche gli spostamenti realizzati a piedi, camminare del resto è il metodo più ecologico e salutare in assoluto per muoversi.
Oggi la mobilità dolce è spesso associata ad altre soluzioni eco-friendly, come il turismo slow e sostenibile, i viaggi lenti ad esempio attraversando vie d’acqua senza usare mezzi a motore, oppure la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico locale.
A cosa serve la mobilità sostenibile?
La mobilità dolce e sostenibile serve per ridurre l’inquinamento prodotto dagli spostamenti attraverso mezzi inquinanti, come i veicoli con motore a combustione, gli aerei, i treni alimentati con energia elettrica prodotta da fonti fossili e i veicoli a due ruote a benzina.
Allo stesso tempo, la mobilità dolce mira a migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle città, diminuendo i gas tossici per la salute come le polveri sottili.
Si tratta anche di uno strumento per favorire la socialità e le interazioni, promuovere le economie locali, avvicinare i cittadini alla cultura e incentivare stili di vita più sostenibili.
Una vera e propria way of life che si contrappone ai ritmi frenetici della vita moderna, che richiede invece soluzioni di trasporto sempre più veloci ed efficienti, a discapito dell’ambiente e del benessere sociale.
Quali mezzi di trasporto comprende la mobilità sostenibile?
I mezzi compresi nelle soluzioni di mobilità dolce e sostenibile sono tutti quelli che consentono di spostarsi senza inquinare, in modo lento e rispettoso del benessere delle persone, considerando anche aspetti come l’inquinamento acustico.
In particolare, è possibile distaccare i seguenti veicoli e sistemi di trasporto:
- camminare a piedi;
- biciclette;
- skateboard;
- sci;
- eBike;
- monopattini elettrici;
- treni lenti alimentati con energie rinnovabili;
- imbarcazioni senza motore o elettriche;
- alianti e deltaplani senza motore.
Come è evidente, fanno parte della mobilità dolce anche mezzi legati alla mobilità elettrica, come le biciclette a pedalata assistita e i monopattini elettrici, veicoli che non producono emissioni di gas serra, possono essere ricaricati con energia elettrica verde e consentono di spostarsi lentamente.
Quello della velocità è un concetto importante, in quanto muoversi lenti permette di riscoprire il territorio e le persone, valorizzando uno stile di vita meno stressante e più focalizzato sul benessere e l’appartenenza a una comunità.
Come incentivare la mobilità sostenibile
Per promuovere la mobilità dolce e sostenibile sono necessari investimenti nelle infrastrutture, per consentire alle persone che vogliono spostarsi in modo ecologico e più lento di farlo in sicurezza.
Tra i progetti di mobilità sostenibile e dolce c’è la costruzione di piste ciclabili su tutto il territorio, percorsi pedonali sicuri per chi vuole muoversi a piedi, punti di ricarica per i veicoli elettrici legati alla micromobilità, servizi di sharing e mezzi pubblici in grado di ospitare chi si sposta con mezzi ecologici e lenti.
Inoltre, sono fondamentali i programmi di incentivi pubblici per l’acquisto dei veicoli leggeri ed elettrici, come le eBike e i monopattini elettrici, ma anche il potenziamento del servizio di trasporto pubblico e l’offerta di alternative adeguate per chi preferisce spostarsi slow anche su distanze medio-lunghe.
Non tutti, infatti, vogliono prendere un treno ad alta velocità per spostarsi da una città all’altra, ma sono disposti a viaggiare più lentamente per consumare meno energia e godersi lo spostamento come parte integrante del viaggio.
La diffusione della mobilità dolce richiede anche campagne di sensibilizzazione della popolazione, affinché le persone conoscano i benefici dello spostarsi in modo più lento ed ecologico e sappiano quali sono le soluzioni disponibili nella propria zona.
Inoltre, è essenziale l’integrazione della mobilità dolce con altre opzioni di trasporto, per consentire ad esempio di viaggiare in aereo per raggiungere un altro paese e proseguire il viaggio con un veicolo lento e sostenibile per ridurre l’impatto ambientale.
In Italia esistono due associazioni che si occupano di promuovere la mobilità dolce e lenta.
L’Alleanza Mobilità Dolce (AMODO) è una rete di 40 associazioni per la promozione della mobilità dolce e il rilancio dei territori d’Italia, per favorire ad esempio attività turistiche sostenibili che consentono di riscoprire piccoli borghi nascosti muovendosi a piedi, in bicicletta e con le ferrovie turistiche.
La Cooperazione per la Mobilità Dolce o Co.Mo.Do., invece, è una rete che produce analisi e studi su tematiche legate alla mobilità dolce, come il cicloturismo e il turismo equestre.
Sempre in tema di sostenibilità, con NWG Energia è possibile attivare una fornitura di energia elettrica solo da fonti rinnovabili, un’offerta 100% green che consente di ricaricare i mezzi per la mobilità dolce in modo ecologico e sostenibile. Inoltre, è possibile supportare la diffusione delle energie rinnovabili, sostenendo i produttori impegnati nella transizione energetica per un modo più pulito e rispettoso dell’ambiente.